martedì 15 aprile 2008

L'APPELLO DEL MATTINO

Proprio durante il circle time del mattino si verifica la routine dell’appello.
L’appello è un’attività quotidiana e ripetitiva attraverso cui i bambini imparano a conoscersi, a riconoscere il proprio e l’altrui nome, ma non solo: progressivamente imparano a contare, confrontare, raggruppare, simbolizzare. Sono parecchie le finalità che si possono raggiungere durante questo prezioso momento dell’appello.
Per questo motivo deve essere predisposto e preparato in modo divertente e giocoso. Precisamente se l’attività viene proposta sotto forma di gioco e risulta piacevole e interessante si favorisce sicuramente l’attenzione e l’apprendimento e le richieste avanzate possono essere molteplici e varie.
È quindi il metodo, ovvero il modo che viene utilizzato che fa la differenza.
Un conto è dire: “diciamo il nome delle cose con iniziano con la “t”.
Un conto è girare le mani l’una accanto all’altra e chiedere ai bambini di dire “stop” e poi dire: “è uscita la lettera t, diciamo il nome delle cose che iniziano con t”.
Ancora meglio sarebbe utilizzare un pupazzo parlante e fare in modo che le richieste vengano direttamente dal pupazzo e non dalle insegnanti. Accadrà che il bambino non vorrà deludere il pupazzo, ma cercherà di mostrarsi attento e preparato.
Se il metodo utilizzato è divertente e coinvolgente le richieste possono essere di livelli sempre superiori, poiché il bambino si sente pienamente parte del processo in atto, anzi fa di tutto per non rimanerne escluso e presta molta attenzione anche agli altri, alle loro risposte. Invero se uno dei compagni sbaglia la risposta, gli altri sono pronti a trovare la soluzione esatta.
Inoltre la modalità del cerchio rende l’attività non direttiva e univoca, ma coinvolgente e accattivante: le richieste vengono poste in modo informale e creano molteplici opportunità di dialogo e confronto.
Al contrario la richiesta formale può bloccare il bambino in quanto nel rapporto diretto con l’insegnante subentrano tutta una serie di emozioni, quali l’ansia e la paura di sbagliare.
È attraverso questa nuova modalità che possiamo opportunamente affermare che il momento dell’appello lavora sulle condizioni che facilitano l’apprendimento.
Possiamo a questo punto dire “addio al classico appello!” Questo nuovo modo di fare le presenze stravolge anche l’inossidabile rito di inizio lezione che ha accompagnato decine di generazioni di studenti, caratterizzato dalla formula “presente” accompagnato, magari, da un’alzata di mano.

lunedì 14 aprile 2008

LE ROUTINE

Alla scuola dell’infanzia il bambino sperimenta il “tempo”.
Nello scorrere della giornata viene definita la successione delle attività, così da creare dei punti stabili di riferimento. In questa dimensione tutto acquista significato e ciascun bambino sperimenta la sicurezza di sapere dov’è, con chi è e cosa può fare.
La regolarità della giornata è per il bambino l’incontro di un tempo conosciuto e sicuro, un tempo atteso e previsto che, dando sicurezza, invita all’esplorazione e alla scoperta. L’accoglienza, il momento dell’appello, la cura di sé, il pranzo, il gioco, la proposta dell’adulto sono tutti momenti educativi che l’insegnante deve saper valorizzare.
Questi momenti sono anche definiti “routine”, poiché sono attività che vengono ripetute ogni giorno e che coinvolgono tutti i bambini e le insegnanti della scuola. Risulta quindi fondamentale che le regole e l’organizzazione ad esse relative siano oggetto di discussione e confronto continuo con i bambini al fine di garantire coerenza educativa ed evitare momenti di confusione.

domenica 13 aprile 2008

CIRCLE TIME

Il mattino, dopo l’arrivo in sezione, vi è un momento iniziale in cui il gruppo bambini si riunisce in cerchio nell’angolo della conversazione (angolo con divanetti morbidi e comodi). Durante questo prezioso momento, in cui viene lasciato ampio spazio al dialogo tra bambini ed adulti, vengono effettuate una serie di attività quotidiane e ripetitive che hanno lo scopo di facilitare e favorire:
· la conoscenza fra i bambini
· il dialogo, l’ascolto, l’osservazione e l’attenzione
· la comprensione dell’organizzazione della giornata scolastica
· la scoperta e la condivisione di regole e di modi di stare insieme
· l’avvicinamento ai processi del contare, confrontare, raggruppare e simbolizzare.
L’appello, la quantificazione dei bambini presenti e assenti, il calendario, l’assegnazione di incarichi giornalieri, il riordino, la striscia della giornata scolastica, il momento del racconto, le notizie del giorno, il giornalino di sezione possono essere alcune fra queste attività ricorrenti.
La disposizione in circolo è fondamentale per garantire una comunicazione realmente circolare e non solo con l’insegnante.
In particolar modo, durante il cerchio è previsto il momento delle notizie del giorno, ovvero il momento in cui i bambini raccontano a turno notizie che riguardano fatti personali. Viene adottata una formula che caratterizza e facilita la comunicazione: “Lo sapete che…”
Poi vengono proposte domande che lo possano aiutare a raccontare in modo sintetico, preciso e comprensibile: cosa è successo? Dove? Quando? Chi c’era? Come è andata a finire?
È durante questa fase che emerge l’importanza dell’ascolto, dell’osservazione e dell’empatia da parte dell’insegnante. Ascolto inteso come atteggiamento di completa disponibilità dell’insegnate ad accettare le idee, i sentimenti e i bisogni del bambino, anche quelli che non risultano immediatamente visibili, avviando una relazione di reciprocità e di empatia
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